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Prime impressioni a proposto del saggio dal titolo "Sull'equilibrio la vita in bilico tra eccessi desideri e paure" di Adam Phillips.

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Un testo del 2010 edito da ponte alle grazie chr arriva al cuore delle angosce contemporanaee.  Come tutte le menti brillanti,  Phillips apre prospettive inattese e inusuali su argomenti che toccano la carne viva della società. Psicoanalista e curatore dell'opera completa di Freud per i classici di Penguin, l'autore illumina il concetto di equilibrio e ne propone una lettura originale e accattivante: dalla quarta di copertina:  " ...nel pensiero comune sembra essere di per se cosa buona, [ l'equilibrio ] una meta da raggiungere in vista del nostro benessere psicofisico, ma come la mettiamo allora con cose tanto essenziali all'uomo quali l'amore,  la passione, la fede religiosa, la sofferenza ? Parlare dell'equilibrio significa immediatamente parlare del suo opposto.. e' davvero sbagliato amare troppo ?  La forza che ci muove incessantemente alimentando tanta parte della nostra vita è il desiderio, come la mettiamo con le sue intemperanze,  l...

"La Menzogna e il malinteso" di V. Jankélévitch

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Dalla quarta di copertina:    Possiamo davvero fare a meno del fragile equilibrio di convenzioni che rende più semplice la vita con gli altri ? Menzogna e malinteso non costituiscono la trama sottile dell'agire comune? E non e' forse per questo che la verità "protesta" nelle parole maldestre del gaffeur o nelle battute sprezzanti dell'enfant terrible? [...] L'autore ci invita ad avere il coraggio della parola "inopportuna" che interrompe il gioco di maschere in cui siamo immersi. Gesto etico per eccellenza essa appare l'unica in frado di farci ritrovare l'innocenza perduta e riconquistare un autentico rapporto con l'altro .   Libro graffiante, duro, tagliente, come una spada  Un passo all'interno:  il perdono e' la relazione positiva e amante con l'altro perché non chiude gli occhi, al contrario li spalanca bene sulla malvagità, guarda il malvagio dritto in faccia e lo scusa non benché sia malvagio ma perché e'...

Educare-con-cura.

https://www.educare-con-cura.it/ L'approccio proposto  Non si parte da un difetto di origine, da riparare, ma si tratta di fare un lavoro per recuperare e preservare quell'iniziale partenza buona,  l’educatore è un coreggente questo processo, coadiuva e affianca, non si sostituisce.L'orientarsi all’interno di situazioni problematiche per evitare di dover affrontare domani problemi più grandi,  è quindi auspicabilmente conquista del soggetto che domanda cura e supporto da parte di un altro (in questo caso un educatore) , anziché una conoscenza o un sapere che l’educatore fornisce.  La consulenza educativa come intervento volto a progettare, investire, prendersi cura della persona e della relazione, porsi degli obiettivi, monitorare e rimodulare quegli obiettivi si basa quindi soprattutto sul tempo dato al soggetto di rendersi davvero protagonista attivo del processo.          In sostanza non è un approccio che piega su una forma didattica ma p...

Le peripezie dell'idea di educatore professionale

L'educatore non dovrebbe considerarsi il solo custode di conoscenze esclusive: educare è sempre stato il risultato dei rapporti tra individui. Il professionista dell'educazione, dopo aver studiato, approfondito, e sperimentato sul campo, applica idee attraverso azioni progettuali, collaborando con altri professionisti e soggetti, per migliorare il contesto di vita delle persone. Queste azioni mirano a riabilitare l'individuo e il suo ambiente, aiutandolo a mantenere uno stato di benessere fisico e mentale adatto alla sua situazione, incoraggiandolo ad abbracciare un'esistenza attiva anziché rinunciarvi. La progettazione e le tecniche non sono semplicemente un'implementazione del senso dell'agire, ma costituiscono il suo fondamento. Negli ambiti socio-sanitari, il focus che va per la maggiore riguarda l'incremento della funzionalità, l'implementare o il mantenere le autonomie residue dell'individuo in tutte le aree della vita, o in qualcuna di esse. ...

Ricatti, di Brigitte Peskine

Breve romanzo di una poco nota scrittrice francese,  una casuale e piacevole scoperta.  Narra le vicissitudini di una giovanissima ragazza, Tania, nel suo passaggio all'età adulta, in particolare dei suoi difficili rapporti con la madre, il padre e soprattutto con la sorella Cecile, la quale "scivola" nell'anoressia.  Dal titolo, emblematico, fa capolino il tema  che permea la narrazione: quale imputabilità della sorella nel suo slittamento verso la sua condizione di malata di anoressia ? del suo permanere in questa ? e dei vantaggi secondari che ne derivano. Il ricatto (sottinteso emotivo) è quella cattura, una vera e propria tela di ragno,  che Cecile è abilissima a tessere intorno a se e con il quale la sorella Tania combatte per tutta la narrazione.   L'imputabilità che è anche il presupposto del  "trattamento" che i nonni  delle ragazze  riservano a Cecile per aiutarla ad uscire dalla sua condizione, tiene soprattutto conto della po...

Incontri

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Stasera ho fatto un'incontro, inatteso, commovente.  Mi trovavo in sala Borsa da questa mattina, mi ero dedicato dapprima ad un testo sulla vita di Anna O,  poi avevo ripreso  la tecnica della psicoanalisi, infine nel tentativo di riannodare i fili della vicenda sulla mono-sessualità avevo ripreso il saggio " Alcune conseguenze psichiche della differenza anatomica tra i sessi" sempre di Freud. Appena prima delle 18 avverto una voce al microfono che annuncia un incontro pubblico: La monaca benedettina Teresa Forcades  invitata nell'ambito del ciclo dal titolo "il lettino e la piazza" presenzierà e parlerà ad un'incontro dal titolo  “Lontani dalla normalità. Genere tra identità e differenza”. Io avevo già pensato che semmai sarei intervenuto avrei suggerito un cambio di titolo per il ciclo: il divano è la piazza. Cambia tutto. Il nome della Forcades non mi era nuovo, realizzo che ne avevo sentito parlare su qualche giornale o rivista o media a ...

Malati di Altro.

 Qualche spunto riguardo all'avversione della cosiddetta antipsichiatria su certa terminologia medica,  a proposito delle faccende della psiche. Parrebbe lo stesso tema che si affaccia a partire dalla battuta: da vicino nessuno è normale, battuta efficace che però conserva il termine normale. Anche se nessuno può intestarsi il titolo.   Ho la forte impressione che la  conventio ad escludendum,  portata avanti da alcuni, del termine "malattia" nell'ambito psichico,  soffra del riduzionismo che vorrebbe combattere, un termine polisemico come malattia non necessariamente deve rientrare in una concezione meccanicistica, da medicina internistica;  vero che la sovrapposizione tra medicina tradizionale e psichiatria può portare e ha indotto molti a non vedere il soggetto imputabile, in qualche modo, del suo problema;  la psichiatria, soprattutto oggi, si ferma all'osservazione del sintomo e ora lo cura con il farmaco, non così la psicoanalisi, quell...