Breve commento al capitolo "Lutto e melanconia" di S. Freud
Riletto l’importante capitolo “lutto e melanconia” Diversamente dal lutto, l’oggetto perduto nella melanconia non è propriamente perduto: è perduta, ma solo in larga parte, la speranza o l’illusione che il soggetto si era fatto rispetto all’altro amato. O meglio ancora: ciò che rimane è la risulta di quella perdita, una delusione ancora irrisolta; che ha preso istanza in una parte dell’io, identificatosi con quella speranza/illusione che si era rivolta a quell’altro amato, tanto da assumerne poi alcune modi di fare, alcuni atteggiamenti; il soggetto nella melanconia, tenta ancora, in fondo, di salvarlo e salvarla, nonostante tutto; contemporaneamente la rabbia, la rivolta, la delusione, di quella parte dell’io, riceve autocommiserazione dall’io stesso, che si critica e si denigra, ma è quell’altro che lo ha deluso, che ha meritato tutto il suo disprezzo e la sua muta rabbia, ad essere il vero bersaglio....